mercoledì 27 luglio 2011

L' addio al nubilato di Cristina

Non è per niente facile fare una torta per un addio al nubilato senza fare volgarate e simili…. Provate a fare una ricerca in internet indovinate un po’ qual è la forma più gettonata…. Beh io lo volevo evitare e poi ho trovato questa soluzione che mi è sembrata simpatica e per niente volgare! La torta è una moretta farcita con panna montata e nutella…. Un classico…. Il divertimento è stato fare la testiera e pediera… sono due pezzi di pasta sfoglia ritagliati di misura e messi a cuocere in forno soffocati da una quantità enorme di ceci secchi per non farli gonfiare troppo. Una volta raffreddati ho iniziato a ricoprirli di  cioccolato fuso… ho dovuto fare 4 passate prima di  essere soddisfatta… quindi… pennellata di cioccolato, frigo… pennellata …frigo… pennellata… frigo….



 Arggggh rotto! Nel metterlo in frigo mi è caduto e si è spezzato in due… quindi riinizia da capo, ritaglia la pasta cuoci raffredda e rispennella….. e di quello rotto? Beh non vorrai mica buttarlo via…gnam…gnam….certo che fare le torte, sbagliare e dover rifare  è un vero supplizio !!!!


venerdì 8 luglio 2011

La casa dei pinguini



Ci sono occasioni che chiamano una torta… ma ci sono anche torte che chiamano disperatamente un occasione. A me è successo con questa. Girando in internet vedo postata questa meraviglia e me ne innamoro, la salvo sul computer, la metto nei preferiti e la uso anche per un po’ come salvaschermo, ripromettendomi alla prima occasione di rifarla… ma quale occasione può chiamare una combriccola di pinguini… un compleanno di un esquimese? Ho parecchi amici ma nessuno di nazionalità artica…. Una improvvisa e abbondante nevicata? E a chi la dono? L’omino dello spartineve forse si sentirebbe preso un po’ per i fondelli e ci sono buone possibilità che non gradirebbe….quindi la accantono tristemente come desiderio difficilmente realizzabile… e poi arriva capodanno…
 una cena a casa di amici in un anno in cui la neve proprio non si è vista… un po’ tirata come occasione? Beh io l’ho fatta lo stesso…anche se tutto remava a mio sfavore, persino Stefano con l’influenza… ma che stoicamente si è imbottito di aspirina e ha resistito fino alla mezzanotte. Questa è un pan di spagna  ( ho pensato che farlo s
olo una volta non sarebbe stato abbastanza per poter affermare di saperlo fare) farcito con crema al mascarpone e latte condensato

Il pan di spagna....questo sconosciuto!!!

La madre di Barbara decide di rilevare una gastronomia insieme ad una amica…. questa volta è un pan di spagna farcito con crema pasticcera e gocce di cioccolato. Un pan di spagna…. Il pan di spagna! Finora me la sono sempre cavata con basi sbattute, comode, facili e senza l’ansia del “si alza ? non si alza?” però nella vita non ci si può nascondere sempre e ,alle volte, la cosa migliore da fare è prendere il toro per le corna o ,come in questo caso, sbattere le uova con lo zucchero e sperare in bene: quella che vedete è il terzo tentativo ( era un toro molto grosso)!
Primo tentativo: sbatto i rossi con lo zucchero per 20 minuti, 20 minuti infiniti nei quali rimango immobile davanti alla planetaria ammaliata dal suo girare e rigirare ( chi ha inventato il movimento della planetaria doveva aver assunto parecchia droga) in attesa di uno sviluppo verso l’alto e studio la materia che incorpora aria trasformando quell’ammasso giallastro puzzolente di “refrescumme” in una nuvola impalpabile. Al momento giusto, o meglio a quello che io reputo il momento giusto, spengo e aggiungo i bianchi montati a neve …. Niente lievito ( il lievito la mia ricetta lo classificava come scorciatoia, cito testualmente… “se non siete capaci di fare un pan di spagna senza lievito lasciate stare”…. Capite che ansia?).i bianchi vanno aggiunti con un movimento dal basso verso l’alto per evitare che il composto smonti… ci scommetto che questa l’avete sicuramente già sentita …. Dal basso verso l’alto…e come faccio che il contenitore della planetaria è alto e stretto…e poi che non smonti… ma se già alla prima cucchiaiata quella nuvola gialla si sta trasformando in pappetta… comunque faccio il mio dovere e dopo aver imburrato la teglia e preriscaldato il forno ce lo infilo fiduciosa…10 min… resisto, 20 minuti.. resisto, 30 minuti… resisto, 40 minuti … resisto… hac si brucia la lampadina del forno, non vedo più niente… non resisto più… apro! Flop! Non ho solo visto il mio pan di spagna sgonfiarsi in un nanosecondo… ne ho sentito anche il rumore! Tiro fuori la mia ciambella la archivio come colazione per il marito e ci riprovo… uova, zucchero, farina ….. risbatto e riinforno…. Questa volta non mi freghi, non metto più il ventilato perché asciuga troppo ma opto per la funzione statico, mi procuro una pila con le batterie cariche per guardare attraverso il vetro del forno senza aprirlo e mi metto davanti alla televisione per svagarmi e resistere alla tentazione di un controllino. Cosa danno? Amelie, uno dei film più belli che abbia visto negli ultimi anni…. E così mi distraggo…. anche grazie al fatto che a differenza del ventilato il forno statico è silenziosissimo…. E mi distraggo… e mi distraggo un po’ troppo, fino a quando cioè non è finito il film e attraverso la porta del forno fa capolino un fil di fumo odoroso di bruciato. Tiro fuori il mio pan di spagna carbonato, lo raschio in superficie, lo archivio come dopo cena del marito e mi accingo a fare il terzo. Perfetto… ben lievitato, ben cotto e della consistenza giusta… sarebbe quello che vedete o meglio immaginate, sotto la torta. A questo punto posso dire di saper fare il pan di spagna e torno felice alle mie basi sbattute!

martedì 5 luglio 2011

Brumm....brummm



Questa è una delle prime torta conto terzi, la committente è Anna , una cara amica, e il destinatario è un suo collega autista… indovinate un po’ dove lavorano i due? … Però siete intelligenti… giusto , alla Sammontana. La base è un pan di spagna farcito con una crema simil rochet, trovata anche questa su cook ( che ve lo dico a fa). Questa crema è veramente una figata perché alla fine, messa una mezzoretta in frigo, ricorda veramente i ferrero rocher ...quei cioccolatini alla nocciola… e si fa così….. si prendono:

400gr. di nutella,200 ml di panna da cucina,120 gr. di nocciole tritatee,mezzo pacco di wafers alla nocciola, un po’ di rum e … si mischia tutto assieme…. Difficile vero?

Mi sono fatta fare delle foto al furgoncino col cellulare dalla Anna e poi ho cercato di riprodurlo il più fedelmente possibile. Alla fine effettivamente sembrava proprio un camioncino….. magari da rottamare per via di borli e bozze, ma lo sembrava proprio.

La cosa che più mi ricordo di questa torta? L’aver messo, sotto la base di cartone che la reggeva, dei savoiardi che la sollevassero quel tanto da dare l’idea che fosse veramente appoggiata sulle ruote… e i due barattoli di colorante nero che ho dovuto usare per mimetizzarli e non farli sembrare…. Una riga di savoiardi che sostenevano la torta!!!!

Tanto per far pratica...


Ops… ci ho preso gusto e ora non riesco più a fermarmi…. Ecco due piccole tortine fatte in fretta e furia, questa è per la mia vicina di casa e amica Denise per il suo compleanno e la seconda è per la festa della mamma….. entrambe le basi  sono una semplice torta sbattuta, io la chiamo delle sambarine perché la ricetta l’ho avuta da due  sorelle ottime cuoche; sarebbero un po’ come le Sorelle Simili del comune di Stella… subito dopo l’ho trovata anche su cook ( che spettacolo questo sito)  ve la riporto qui di seguito … vi assicuro che è una validissima alternativa al pan di spagna… di cui parleremo un'altra volta….

Ingredienti:
4 uova
200 gr. di farina
50 gr. di fecola
200 gr. di zucchero
200 gr. di olio di oliva
il succo e la buccia di un limone
1 bustina di lievito

Preparazione:
Mettere in una terrina le uova con lo zucchero , la buccia e il succo di un limone e l'olio , e sbattere fino ad ottenere una crema.
In un'altra terrina mescolare farina fecola e lievito , mescolare benee poi aggiungere tutto alla crema di uova e zucchero.
Mettere in una tortiera imburrata e cuocere a 180° x 40 minuti.

Tema portante: le rose…le più semplici rose al mondo, quelle a nastro…. Basta fare una striscia di pasta di zucchero, piegarla in due per il senso della lunghezza e arrotolarla su se stessa.. una stronzata credetemi, ma quando non hai mai fatto niente anche l’acqua calda è una fantastica scoperta e per me quella è sicuramente stata una bellissima scoperta.
P.S: la copertura e le rose di quella della mamma sono fatte con pasta di mandorle anziché pasta di zucchero, ne ho trovato un panetto già pronto e non ho resistito, l’ho dovuto comprare…. È anche per questo che la torta è piccola… avete idea di quanto costa la pasta di mandorle?



sabato 2 luglio 2011

Un bagno di nutella



La festeggiata

Questa torta è per Monia, una giovane ragazza a cui piace… indovinate un po’… la nutella!!!!la torta è una “ base delle sambarine” versione al cacao farcita con panna e nutella, bagna al nesquik…. per dare quel gusto di cioccolata che magari non si sentiva ….. si dice, sempre per restare in tema culinario, che non tutte le ciambelle riescono col buco, qui il buco  è riuscito ( quello nel barattolo per capirsi) ma ho dovuto farlo due volte. Il bello di queste torte ( uno dei tanti) è che prima di farle le devi pensare, ragionare, costruire architettonicamente parlando. Quindi è facile che , come in questo caso, si cominci dal fare quella che apparentemente è l’ultima cosa, ciòche sta sopra la torta, quindi mi sono organizzata e il giorno prima ho fatto un supporto che “mimasse” la torta, sono andata in internet ho scaricato l’immagine dell’etichetta di un barattolo di nutella.  ho steso la pasta di zucchero e con una tecnica imparata nelle superioni comunemente chiamata “dello scopiazzo” ho ridisegnato la mia etichetta. Ho aspettato che asciugasse un po’ e poi, con grande dolore, l’ho tagliata, allargandone i lembi per dare l’effetto squarcio, orgogliosa e soddisfatta sono andata a dormire, lasciandola li a seccare,il giorno dopo l’avrei posizionata sulla  torta vera. Ma….. c’è sempre un ma….Quando fai una torta per l’ennesima volta ti immagini che,per l’ennesima volta, ti rimarrà come le altre. No, ovviamente questa volta la mia torta non è lievitata come avrebbe dovuto  ed è rimasta più simil focaccina, nonostante io l’abbia abbondantemente farcita e ricoperta di pdz non ha comunque raggiunto la dimensione sperata,  quindi la mia etichetta ormai secca proprio non combaciava Smantella tutto e rifai  da capo,  e visto che questa volta la pasta di zucchero era fresca si è decisamente adattata meglio alla  torta…. Beh tutta arte che entra!
















La mia prima torta




Questa è la mia prima torta…. Come base è una normalissima torta sbattuta farcita con camy cream, una crema fatta con mascarpone, latte condensato e panna trovata su cookaround… il sito di cucina… (era un periodo monotematico,cook…cook…cook… e basta!!!!). L’occasione era un po’ particolare, nel senso che non so quanti di voi abbiano un parente pescatore, ma soprattutto non so quanti abbiano un parente pescatore talmente malato di pesca da partire e andare a pescare squali… beh io ce l’ho… ed è mio fratello… anche abbastanza stretto come parente! Comunque lui e il suo amico Rudy decidono di andare in Africa a pescare squali e quando tornano si cena tutti assieme per festeggiare il lieto evento ( non so se quello della pesca riuscita o quello del fratello ritornato sano e salvo) comunque visto che ormai era più di un mese che guardavo in internet miliardi di fotografie di torte stupende quale migliore occasione per provare finalmente a farne una…. Devo essere onesta… avrei festeggiato anche la pesca di una trota pur di cimentarmi! Cosa mi ricordo di più di questa torta? La panna… nella farcitura c’è panna, sopra la torta, sotto la copertura di pasta di zucchero occorre mettere qualcosa, che può essere marmellata, crema al burro o panna, in questa c’è proprio lei, la panna…. Infine l’effetto mare in tempesta è fatto con gelatina colorata di blu e … sempre lei … panna! L’esperienza è una bella cosa… soprattutto impari a dosare, a capire quali sono veramente i tuoi bisogni, ma all’epoca esperienza 0 e i miei bisogni erano tanti, esagerati, come esagerata è stata la quantità di panna che ho pensato potesse servirmi…. 3 KG…. E tutta montata!! Nel senso che sarebbe stato troppo semplice comprare confezioni da mezzo kg, cominciarne a montarne uno e all’occorrenza passare al secondo… troppo semplice, io ho comprato tre kg di panna da pasticceria e l’ho montata tutta! Ne ho usata un ventesimo per la farcitura , 2 ventesimi per la copertura e mezzo ventesimo per l’acqua ( altra esperienza… la panna lasciata lì per un po’ diventa na ciofeca… infatti nel tentativo di rivitalizzarla montandola di nuovo mi è impazzita dando quell’effetto mare in tempesta tanto piaciuto ai commensali!) E i restanti sedici ventesimi direte voi? Stefano. Mio marito è uomo estremamente morigerato, non si mangia fuori pasto, non si dicono le parolacce, non si portano i calzini corti e alla sera si va a letto presto… ma con un grande amore: la panna montata… se gliela avessi messa davanti a tavola probabilmente dopo due cucchiaini avrebbe detto “basta, poi esagero”. Ma le esche vanno messe bene e io ho lasciato il contenitore “abbandonato” in cucina con dentro il cucchiaio… quello grosso…. Pronto all’uso. Lui c’è cascato come una pera matura, ogni passaggio una cucchiaiata ( rubata, secondo lui, e quindi ancora più buona) e a fine giornata il problema della panna era risolto!




P.S. se qualcuno avesse avuto dei dubbi sulla veridicità della storia della pesca agli squali eccone la prova fotografica...sappiate inoltre che lo squalo in questione dopo essere stato fotografato per tutti i versi e in tutte le posizioni poi è stato rimesso in mare...